Mastopessi Milano

Lifting del seno.

La mastopessi è una procedura di chirurgica plastica e estetica piuttosto comune, ma complessa, in grado di sollevare e rassodare il seno ceduto e molto rilassato. A tale scopo la procedura prevede la rimozione della porzione di tessuto mammario programmata e la conseguente unione dei lembi.

A seconda del grado e tipo di rilassamento si progetterà un diverso schema chirurgico.

Il lifting del seno (mastopessi), può essere realizzato con o senza lʼinserimento di protesi mammarie, fatto che dipende in ugual misura dal tipo di tessuti della paziente e da quanto desidera ottenere.
La ptosi mammaria comporta lʼallungamento dei tessuti del seno.

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Paziente adatta alla mastopessi

Spesso la perdita di peso o la fine dellʼallattamento, ma a volte anche la normale perdita di elasticità cutanea e lʼinvecchiamento, portano il seno a rilassarsi modificando la forma.
A volte il volume naturale del seno presente è soddisfacente e quindi il solo lifting basterà per ottenere il rimodellamento desiderato. Quando il seno oltre a presentarsi rilassato presenta un volume ridotto, sarà opportuno lʼinserimento di una protesi mammaria.

La paziente adatta a questo intervento ha una o più delle seguenti caratteristiche:

  • il seno cadente
  • il seno poco sodo
  • i capezzoli che puntano verso il basso
  • la piega sottomammaria abbondantemente coperta.

Sede dove si terrà l'intervento:

Galleria del Corso, 4 - 20122 Milano (MI)

Il primo consulto con il chirurgo

Nel corso del primo consulto, il chirurgo plastico analizza il seno della paziente: la sua forma, le dimensioni e il rapporto estetico di questa zona con le proporzioni del busto e della figura intera. È in questo momento che la paziente espone i propri desideri, spiega che cosa desidera dalla chirurgia e quali sono la posizione e la taglia ideale che vorrebbe ottenere con la chirurgia estetica.

In particolare, viene valutato il grado di ptosi mammaria, cioè quanto il tessuto del seno risulta ceduto e spostato verso il basso rispetto ad una posizione ideale. Dallʼanalisi della situazione e dopo aver capito il desiderio della paziente, il chirurgo suggerisce il piano operatorio ideale per ricreare un seno tonico, proporzionato e modellato armonicamente nel profilo, nella dimensione e nella posizione dei capezzoli.

Nel caso di ptosi accentuata, lʼintervento ideale è il lifting del seno, altrimenti chiamato mastopessi.
Il piano operatorio può inoltre includere lʼimpiego di protesi mammarie (come per la mastoplastica additiva) qualora, oltre al cedimento cutaneo sia evidente una sorta di svuotamento dei volumi, oppure il desiderio della paziente sia quello di sollevare il seno e, insieme, di renderlo più abbondante. In altri casi, lʼobiettivo di rendere proporzionato il seno può prevedere invece la riduzione del suo volume, cosa che viene realizzata nel corso della mastopessi.

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Che cosa si può ottenere con la mastopessi

Lʼobiettivo principale del lifting del seno (mastopessi) è rendere più armonico, proporzionato, tonico e desiderabile lʼaspetto del seno, attraverso il sollevamento chirurgico del complesso mammario.
Lʼintervento di mastopessi consente di ottenere alcuni risultati, mediante alcune variazioni nel piano operatorio, in particolare:

  • Solleva e rassoda il seno mantenendo il volume originario (lifting del seno)
  • Migliora la consistenza e la forma del seno riempiendo i volumi (mastopessi con protesi)
  • Solleva il seno, ne migliora il profilo e riduce il volume (mastopessi con mastoplastica riduttiva).

Lʼintervento di mastopessi oggi può essere realizzato in sicurezza in anestesia locale con sedazione profonda, evitando quindi lʼanestesia generale (che implica un giorno di ricovero e notevoli strascichi collaterali).
I tempi operatori variano secondo il tipo di lifting previsto, mediamente comunque si va dallʼora allʼore e mezza, nel caso in cui si preveda anche lʼinserimento di protesi mammarie.

Le incisioni previste per il lifting del seno sono tre:

  • la prima segue il perimetro dellʼareola, e viene praticata al fine di spostare il capezzolo in una posizione più adatta, più in alto rispetto al solco sottomammario. In questo momento può essere corretta anche la dimensione e la forma di areole troppo ampie o non regolari.
  • la seconda incisione corre verticalmente dal margine inferiore dellʼareola al solco sottomammario
  • la terza è realizzata lungo il solco sottomammario e, con lʼincisione verticale, serve per sollevare la struttura del seno, dare maggiore tono e migliorare il profilo.

Attraverso queste incisioni viene eliminata una certa porzione di cute, secondo il rimodellamento previsto. Se la mastopessi viene realizzata non solo per sollevare il complesso mammario, ma anche per ridurne il volume, in questa fase il chirurgo rimuove anche parte del tessuto mammario adiposo e ghiandolare, fino ad ottenere la forma pianificata.
Nel caso in cui il piano operatorio preveda invece lʼinserimento di protesi mammarie, queste vengono posizionate in genere dietro la ghiandola, per riempire e rassodare il seno svuotato.
Al termine di queste fasi, i tessuti vengono opportunamente suturati con punti interni ed esterni, in modo da allestire cicatrici sottili e piane.

Dopo il lifting del seno (mastopessi)

Siccome lʼintervento di mastopessi interessa i tessuti superficiali e profondi del seno, è normale che nei giorni seguenti si verifichi un certo gonfiore, mentre il dolore si può tranquillamente sedare con gli antidolorifici prescritti al momento della dimissione. Dopo che i bendaggi e il reggiseno postchirurgico vengono rimossi, viene prescritto lʼuso di un reggiseno contenitivo elastico, simile a quelli sportivi, fino a che il tessuto si normalizza. Nellʼarco di una decina di giorni, vengono rimossi anche i punti di sutura (o le graffette).
Attività faticose, lavori pesanti e il sollevamento di pesi con le braccia vanno evitati fino a completa guarigione, perché questi possono causare gonfiore e aumentare la pressione sulle incisioni. In genere si può tornare al lavoro in capo ad una decina di giorni, e riprendere tutte le normali attività dopo un mese.
La sensibilità dei capezzoli può essere temporaneamente ridotta, e non sempre dopo è possibile allattare, visto che le incisioni possono recidere i dotti galattofori (questo dipende dalla tecnica di lifting impiegata e dal grado di sollevamento del seno necessario).

A guarigione avvenuta, il seno è migliorato nella forma, sia in visione frontale che di profilo; i capezzoli si trovano nella posizione corretta, contribuendo a dare un aspetto ringiovanito e tonico. Le sottili cicatrici che residuano, quindi, ricordano la forma di unʼancora, oppure una sorta di “T” rovesciata.

Le cicatrici del lifting del seno

Lʼintervento di mastopessi consiste nellʼasportazione della pelle in eccesso secondo un preciso schema, lo spostamento dellʼareola nella posizione programmata e valutata secondo specifici calcoli anatomici, e la conclusiva sutura per piani dei lembi.
Le cicatrici saranno posizionate nella piega mammaria, tra la piega mammaria e lʼareola e attorno a questʼultima. Normalmente queste sono sottili e soddisfano le aspettative della paziente ma qualora voglia ulteriormente migliorarne lʼestetica, è possibile programmare la chirurgia a mosaico e/o peeling laser una volta trascorso un certo periodo di tempo.
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I rischi e le complicanze

Come in ogni tipo di intervento chirurgico, anche per la mastopessi esiste un certo margine di rischio, generalmente connesso ad episodi di reazione avversa allʼanestesia o infezioni. Può verificarsi inoltre un eccessivo sanguinamento e la difficoltà a recuperare pienamente la sensibilità cutanea, così come le cicatrici possono risultare evidenti.
Una larga parte di queste complicanze è efficacemente prevenuta con le opportune indagini preoperatorie e con gli accorgimenti igienico-sanitari adeguati.

Gli esiti estetici di questo intervento sono molto simili a quelli della mastoplastica riduttiva, alla quale viene paragonata anche a livello di complicanze postoperatorie.

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