Mastopessi Catania

Intervento di chirurgia plastica a Catania, di rimodellamento e sollevamento del seno senza modifica del volume.

Lʼobiettivo dellʼintervento di mastopessi è quello di rimodellare il seno, sollevandolo e migliorandone la forma senza variare le dimensioni. Può essere eseguita in associazione alla mastoplastica additiva con protesi, se si desidera ottenere un aumento del volume del seno, oltre che al sollevamento.

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L’operazione di Mastopessi

Con il passare degli anni il seno tende a svuotarsi e ad abbassarsi. La componente ghiandolare si riduce progressivamente mentre quella adiposa, meno solida e compatta, prende lentamente il suo posto. La pelle allo stesso tempo non svolge più la sua funzione di sostegno a causa della sua sempre minore tonicità ed elasticità.

Una simile condizione può verificarsi anche in giovane età in seguito ad una gravidanza o ad un dimagrimento eccessivo.

La ptosi non è comunque solo un problema di armonia della figura corporea. Una donna con un seno cadente e vuoto non vive affatto bene la propria femminilità e vita di relazione.

intervento di mastopessi non interrompe la continuità tra ghiandola residua, dotti galattofori e capezzolo. La funzione mammaria dellʼallattamento non viene quindi impedita, ma solo teoricamente ridotta.

La mastopessi, a seconda del grado di ptosi mammaria e quindi della tecnica che può essere utilizzata, lascia in ogni caso delle cicatrici permanenti anche se generalmente poco evidenti, di varia estensione. Queste vengono comunque facilmente nascoste in un reggiseno o in un costume da bagno. Le sofisticate tecniche di sutura a soli punti interni fanno normalmente in modo che tali cicatrici si presentino col tempo molto sottili e sfumate.

Una scadente cicatrizzazione, sia nella durata che nella qualità, dipendente da una specifica tendenza della cute della paziente può difficilmente essere prevista. Il beneficio di forma e consistenza mammaria compensa indiscutibilmente il problema cicatriziale.

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Sede dove si terrà l'intervento:

Viale Odorico da Pordenone, 2, 95126 Catania (CT)

Casi in cui è indicato lʼintervento di mastopessi

  • Quando il seno è cadente, molle e rilassato, con pelle in eccesso, i capezzoli puntano verso il basso e la piega sotto-mammaria è abbondantemente coperta.
  • In presenza di svuotamento accompagnato da un rilassamento del seno, a causa di repentino dimagrimento, gravidanza, allattamento, foto-esposizione, iper sviluppo puberale od invecchiamento.

Tale condizione viene comunemente definita ptosi mammaria.

Se la distanza tra il solco sottomammario e la parte finale del seno è di 1 o 2 centimetri, significa che la ptosi è lieve; si parla di ptosi media se la distanza è compresa tra i 2 ed i 4 centimetri e di ptosi elevata se invece supera i 4 centimetri.

Età in cui è possibile sottoporsi alla mastopessi

Normalmente lʼintervento viene eseguito in donne di 30-40 anni, ma lʼintervento è possibile dopo la normale maturazione fisica, vale a dire dopo i 18/20 anni. Il difetto, infatti, non si presenta solo con lʼinvecchiamento ma anche dopo dimagrimento, gravidanza, allattamento, fotoesposizione, ipersviluppo puberale.

In tutti i casi non è consigliabile programmare lʼintervento se si sta cercando una gravidanza o a meno di 1 anno dalla fine dellʼallattamento.

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Periodo dellʼanno più indicato per lʼintervento

Lʼintervento può essere eseguito in qualsiasi periodo dellʼanno, si preferisce però evitare i mesi centrali dellʼestate (Luglio ed Agosto): il caldo, infatti, favorisce lʼedema (gonfiore) e rende scomodo il reggiseno elastico che va portato dopo lʼintervento.

 

Dalle dimissioni alla guarigione post operatoria

Prima della dimissione vengono rimossi i drenaggi e viene applicata una medicazione con cerotti sulle sole ferite. Quindi si indossa un normale reggiseno per lo sport, a fascia o a criss-cross, preferibilmente allacciato davanti. Questo deve essere mantenuto giorno e notte per 30 giorni.

Normalmente tutte le suture sono eseguite solo con punti profondi e non vi sono quindi punti esterni da rimuovere. Nei casi in cui è richiesta la sutura esterna questa viene rimossa dopo 7-14 giorni. Si possono presentare lieve gonfiore ed ecchimosi per 1-2 settimane, con eventuale dolore al petto ed ai movimenti delle braccia. Per questo motivo è necessario evitare sforzi e movimenti ampi delle braccia per le prime 2 settimane.

Praticare una pulizia completa del proprio corpo (è preferibile una doccia) solo dopo la rimozione totale dei punti di sutura.
Eʼ possibile riprendere attività sportive dopo almeno un mese ed in maniera graduale.
Eʼ consigliabile dormire in posizione supina per un mese.
Eʼ importante evitare lʼesposizione diretta al sole delle cicatrici per almeno 2-3 mesi.

Non fumare durante la convalescenza: il fumo, infatti, ostacola il normale processo di guarigione delle ferite oltre a ridurre il flusso di sangue dei tessuti determinando necrosi.

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Il risultato della mastopessi

Per valutare il risultato definitivo dellʼintervento di mastopessi ci vogliono almeno 3-4 mesi, il tempo necessario perché il seno possa assumere la sua forma più naturale.

Lʼintervento lascia inevitabilmente delle cicatrici. Più precisamente residuano: una cicatrice periareolare, una cicatrice verticale tra areola e solco sottomammario e, a seconda della necessità, una cicatrice nel solco sottomammario.

Lʼestensione delle cicatrici non dipende dalla semplice scelta dalla tecnica ma dalle condizioni di partenza della mammella che ne
determinano la scelta. Solitamente queste cicatrici non creano problemi in quanto normalmente molto sottili e lineari nonché facilmente occultate da un comune reggiseno o da un bikini.

intervento di mastopessi ha effetto duraturo però, ovviamente, il seno sarà sempre soggetto ad un abbassamento naturale, nel corso degli anni dovuto allʼetà ed alla forza di gravità.

Complicazioni e rischi della mastopessi

La mastopessi è un intervento chirurgico sicuro, che tuttavia può comportare complicanze postoperatorie sgradevoli, ed in grado di prolungare notevolmente il processo di guarigione. Alcune pazienti, come ad esempio le fumatrici, hanno un rischio sensibilmente più alto di andare incontro a problemi.

In rari casi residuano cicatrici evidenti, arrossate e rilevate, sgradevoli da un punto di vista estetico. Eʼ questo il caso delle cicatrici ipertrofiche e dei cheloidi. Per prevenire tali cicatrici esistono diverse metodiche basate sullʼuso di cerotti e creme specifiche. Tuttavia per correggere queste cicatrici spesso si rende necessario un ritocco chirurgico, che però potrà essere eseguito ambulatoriamente in anestesia locale.

Lʼasimmetria non costituisce una complicanza vera e propria, perché piccole differenze tra le mammelle, in forma o dimensione, sono assolutamente normali ed impossibili da eliminare completamente quando pre-esistenti. Se dopo la riduzione del seno si notano differenze marcate tra una mammella e lʼ altra è in genere necessario effettuare una revisione chirurgica, normalmente a distanza
di almeno sei mesi dal primo intervento.

Tutti gli interventi chirurgici, mastopessi inclusa, prevedono un rischio di sanguinamento intra e postoperatorio. Nella maggior parte dei casi, il sanguinamento causa la formazione di un ematoma (una raccolta di sangue allʼinterno di una mammella), che richiede di essere drenato.

Sebbene sia raro che si verifichino infezioni estese, nel caso della mastopessi non è infrequente lo sviluppo di piccole infezione localizzate, in corrispondenza delle suture, che possono causare la riapertura delle ferite e ritardare notevolmente la guarigione completa. In questo caso si rende necessario un trattamento antibiotico ulteriore e specifico, accompagnato da medicazioni
frequenti delle ferite. A guarigione avvenuta è necessario valutare la qualità finale delle cicatrici, e la possibilità di una revisione chirurgica se queste non sono della qualità attesa.

Dopo una mastopessi sono rarissimi problemi di apporto ematico in grado di causare la perdita totale o parziale del complesso areola-capezzolo, necrosi di tessuto mammario cutaneo, ghiandolare o adiposoIl rischio è maggiore nelle fumatrici.

La riduzione o perdita completa della sensibilità del capezzolo è transitoria anche se molto comune immediatamente dopo la mastopessi. Nella maggior parte delle donne la sensibilità migliora nel giro di pochi mesi, anche se può richiedere fino ad un anno per un recupero completo. In rarissimi casi, tuttavia, la perdita di sensibilità può essere permanente, ed accompagnarsi alla perdita della capacità erettile del capezzolo.

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